venerdì 20 giugno 2008

Indipendenza e collaborazione

Da dipendenza e sfruttamento a indipendenza
e collaborazione
Alla fine San Patrizio ha illuminato gli irlandesi che hanno detto NO al trattato di Lisbona,
l’atto più antidemocratico della storia moderna.
Detto questo però non dovete pensare che siamo antieuropeisti. Noi siamo a favore
dell’unione tra i popoli, non solo europea….magari ci fosse l’unione dei popoli a livello
mondiale! Siamo contrari, fortemente contrari, a “questa” unione europea che utilizza i forti
squilibri presenti fra i 27 paesi che compongono l’unione per avvantaggiare poche persone.
Siamo contrari a questa unione europea che avvantaggia i poteri finanziari, le lobbies, i
“circoli privati”a svantaggio di tutti gli altri.
Gli squilibri, sociali ed economici, sono funzionali a questo sistema e vengono esasperati
per permettere a pochi di continuare la loro opera di sopraffazione.
Sono squilibri gli stipendi medi rumeni a 230 euro (fonte ICE) contro i nostri 1.200 euro (a
noi ce ne vorrebbero 2000), sono squilibri le aziende che “delocalizzano” per sfruttare la
manodopera a basso costo e poi rivendere in Italia a prezzi italiani.
Gli squilibri economici sono le tariffe dell’energia elettrica dei diversi paesi europei
(tratto dal Piano Energetico regione Toscana)
Che uniti all’adozione di un cambio con l’euro per noi insostenibile, ha portato ad
accelerare la perdita di importanti quote di esportazione a favore di altri paesi
Elaborato del :19/06/2008
Pagina n.2 di 4
Disclaimer & Copyright: Questo report non costituisce in alcun modo sollecitazione a pubblico risparmio e dovrà essere
utilizzato come riportato nelle condizioni di utilizzo di cui all’indirizzo http://www.centrofondi.it/copyright.htm
Uno dei detti esoterici è come in grande così in piccolo e se ci pensiamo bene l’utilizzo
degli squilibri è cosa vecchia ed è sempre stato lo stesso a tutti i livelli: basta pensare allo
sfruttamento negli anni ’50 della manodopera del sud Italia costretta a emigrare a Torino per
lavorare alla FIAT, ed essere trattata come oggi gli immigrati di altri paesi, oppure allo
sfruttamento del lavoro dei clandestini operato dalle cosche mafiose e no. Ancora la stessa
modalità di sfruttamento la ritroviamo in molte altre parti del mondo che ha avuto sempre
un Sud da sfruttare, basta pensare all’Africa, depredata delle sue immense ricchezze, al
Messico, Brasile, Argentina, Corea, Cina, Taiwan, India ecc.
Il sistema ha necessità di questi squilibri per permettere a pochi di controllare e sfruttare a
suo completo favore queste forti disarmonie (a questo proposito consigliamo di ri-leggere il
report “le radici economiche dell’immigrazione” http://www.centrofondi.it/report/Report_Centrofondi_2007_nov_2.pdf ).
Prima si chiamava colonialismo, oggi unione politica, parole diverse, ma sostanza
uguale.
La vera unione è quella che non basa la sua forza sugli squilibri, ma si crea quando due o
più popoli che hanno economie solide e che sono autosufficienti, decidono di unirsi, non per
aumentare la loro potenza economica o militare difendendosi da qualcuno, ma per
armonizzare i propri popoli che insieme potranno moltiplicare le proprie caratteristiche
positive, mantenendo allo stesso tempo le proprie peculiarità. In questo caso
aumenterebbero le scoperte scientifiche, i progetti ben riusciti e si diffonderebbero tutte le
arti permettendo al benessere comune di aumentare in modo esponenziale.
Non è molto diverso da due persone che si uniscono per creare una famiglia: se le persone
sono equilibrate mentalmente e fisicamente e soprattutto sanno stare bene da sole, la loro
unione sarà forte, sana e duratura e i loro figli cresceranno forti e autonomi; se invece due
persone si mettono insieme per colmare le proprie lacune, solitudine, povertà, insicurezza,
depressione ecc., la loro unione sarà squilibrata e darà luogo a meccanismi di sfruttamento e
potere, di dipendenza e sarà un’unione destinata a finire presto o a sfociare in quei gravi
Elaborato del :19/06/2008
Pagina n.3 di 4
Disclaimer & Copyright: Questo report non costituisce in alcun modo sollecitazione a pubblico risparmio e dovrà essere
utilizzato come riportato nelle condizioni di utilizzo di cui all’indirizzo http://www.centrofondi.it/copyright.htm
episodi di cronaca che tutti i mass media riportano sempre con enfasi. Se poi daranno alla
luce dei figli anche loro avranno molte difficoltà riproponendo le caratteristiche negative dei
loro genitori.
Oggi il sistema politico, sociale, scolastico e finanziario non ha nessun interesse a costruire
una società sana, senza squilibri, semplicemente perché il potere si nutre di questi squilibri e
gli permettono di prosperare e crescere. Per questi fattori l’unione che nasce, basandosi su
questi squilibri sarà solo un’unione fatta per avvantaggiare i poteri forti, finanziario e
politico e non potrà mai avere il supporto dei cittadini ed i tre referendum, olandese e
francese del 2005 e quello irlandese lo dimostrano ampiamente.
Le parole chiave di questo sistema sono: dipendenza e sfruttamento e su queste noi
sappiamo che non si può costruire niente di sano e duraturo.
Dipendiamo dal credito che un’autorità al disopra di tutto e tutti, bce, decide se ci sarà
abbondanza o scarsità, oltretutto, visto che, con le politiche monetarie attuali, per uno stato
oltre il 94% del denaro immesso è a fronte di un indebitamento mentre la percentuale sale al
100% per i privati, possiamo dire che siamo i Nuovi Schiavi e visto che nessuno si sogna di
mettere in circolazione il denaro necessario agli interessi….siamo schiavi che si scannano
fra di loro per ottenere la loro quota di interessi e poter acquietare, temporaneamente, il
signore e insaziabile padrone delle nostre vite http://www.disinformazione.it/i_nuovi_schiavi.htm
Quale unione europea è possibile con queste premesse? Quale libertà? Quale democrazia?
È forse democrazia quella italiana dove si deve scegliere tra due parti politiche uguali? È
forse democrazia quella che dice che se fai parte della “casta” sei al di sopra delle leggi e
hai l’impunità? È forse democrazia avere l’esercito agli angoli delle strade per fermare i
borseggi? È democrazia avere 150 basi americane con una dotazione di armi nucleari di cui
non sappiamo assolutamente nulla? È democrazia non poter vedere i documenti
perennemente coperti da segreto di stato che hanno venduto la nostra libertà e la nostra terra
in 60 anni di omissioni e bugie?
È democrazia imporre il modello occidentale occupando stati e imponendo governi con la
forza delle armi? È democrazia uccidere almeno 1 milione di persone
http://www.justforeignpolicy.org/iraq/iraqdeaths.html per un attentato che ha molto il sapore di
essere una nuova Pearl Harbor? È democrazia imporre ad uno stato di non avere il nucleare
quando l’occidente non sa nemmeno quante testate nucleari ha? È stata democrazia firmare
il trattato di Maastricht nel completo silenzio e con la consapevolezza di andare contro la
costituzione? È stata democrazia quella di imporre l’euro a quelle condizioni capestro? È
stata democrazia quella di assoggettare la costituzione (colpo di mano della sinistra) ai
trattati internazionali?
È democrazia non tenere conto dei due referendum popolari di Olanda e Francia e proporre
un nuovo trattato bocciato dal referendum irlandese? È democrazia quella che aggirerà il no
Elaborato del :19/06/2008
Pagina n.4 di 4
Disclaimer & Copyright: Questo report non costituisce in alcun modo sollecitazione a pubblico risparmio e dovrà essere
utilizzato come riportato nelle condizioni di utilizzo di cui all’indirizzo http://www.centrofondi.it/copyright.htm
irlandese con trucchi legali e magari facendogli rifare il referendum (ci sono già delle voci
in tal senso)?
Insomma in Italia la democrazia è morta e sepolta da decenni e forse quella vera non
l’abbiamo mai sperimentata, in Europa e nel mondo si è affermato un modello di
democrazia che è la negazione stessa di questo termine violentato e abusato per mascherare
nuove tirannie. A livello economico e finanziario abbiamo una dittatura manifesta del
sistema bancario…con queste premesse, ma quale unione europea?
Noi dobbiamo focalizzare il nostro lavoro, i nostri sforzi verso tutto quello che invece è
l’esatto contrario delle due parole chiave del sistema e sono indipendenza e
collaborazione.
Oggi siamo dipendenti dalla globalizzazione e dal petrolio?
Allora cerchiamo di ricostruire le economie locali ed impariamo a dipendere sempre meno
dalle merci che provengono al 99% da sfruttamento e che fanno migliaia di chilometri.
Cerchiamo di lavorare il più possibile con le energie alternative almeno da essere
autonomi energeticamente per le nostre case, cerchiamo di lavorare il più possibile con
internet, ove possibile ripristiniamo l’orto e gli animali da cortile, magari in comunione con
i vicini.
Siamo dipendenti dal denaro e soffocati dal debito?
Cerchiamo per quanto possibile di ridurre le nostre esposizioni con il sistema bancario,
magari rinunciando a qualcosa, aiutiamo la creazione dei circuiti dove circolano oltre
all’euro anche i buoni della Solidarietà ChE Cammina SCEC www.arcipelagoscec.org .
Solo un cambiamento che parte da noi stessi potrà cambiare la situazione, questa è la vera
democrazia…il tempo stringe e già è tardi…diamoci da fare.
Ricordiamoci anche una cosa…loro hanno bisogno di noi, ma noi non abbiamo bisogno
di loro!
That’s all folks

Nessun commento: