RIGASSIFICATORE LNG CRIMINE CONTRO L'UMANITA'!
Così potrebbe essere definito, alla luce dell'ultimo rapporto del SANDIA del 2006 (ente governativo americano che studia la sicurezza di impianti del genere), chiunque PROPONGA, AUTORIZZI, FACILITI, la messa in opera di un rigassificatore galleggiante di fronte alle coste livornesi!
Leggete cosa viene detto in merito alla "sicurezza" di tali impianti e fatevi un'idea della nostrta classe politica che li vuole a tutti i costi, in mare aperto e galleggianti (dalle conseguenze disastrose in quanto MAI prima di ora sperimentati né realizzati), nei centri urbani (a contatto con altri impianti ad alto rischio) con conseguenze ed effetti domino imprevedibili!
Di seguito un primo commento a caldo ed il documento originale.
Un monito per tutti coloro che devono decidere in merito, un'informazione che non deve mancare a tutti quei cittadini che vogliono decidere del loro destino.
RAPPORTO SANDIA 2006 SUGLI SVERSAMENTI IN ACQUA DI GAS NATURALE LIQUEFATTO
Il rapporto, intitolato “Review of the Independent Risk assessment of the Proposed Cabrillo Liquefied Natural Gas Deepwater Port Project” (esame della valutazione del rischio relativo al progetto proposto dalla società “Cabrillo Liquefied Natural Gas Deepwater Port”), è stato commissionato dal dipartimento dell’Energia del governo degli Stati Uniti, con contratto DE-AC04-94AL85000.
Nel 2004 la Sandia aveva elaborato il rapporto: “Guidance on Risk Alalysis and Safety Implications of a Large Liquefied Natural Gas (LNG) Spill over Water” (Guida all’analisi del rischio e implicazioni sulla sicurezza riguardo un grande sversamento di gas naturale liquefatto sull’acqua).
Il rapporto “Cabrillo Port LNG Deepwater Port Independent Risk Assessment – Revision 1” (Cabrillo Port IRA) aveva invece provveduto alla valutazione del rischio derivato da un ipotetico rigassificatore galleggiante offshore FSRU (Floating Storage and regasification Unit), assai simile a quello di Livorno, collocato a 22 km a largo di Oxnard, California, e dotato di tre cisterne di tecnologia Moss dalla capacità complessiva di 270.000 metri cubi.
Nel marzo 2005 la Guardia Costiera degli Stati uniti ha richiesto a Laboratori Nazionali Sandia un nuovo rapporto tecnico e una valutazione della correttezza e della completezza dei modelli, delle ipotesi e della valutazione del rischio presentati nel Cabrillo Port IRA. La finalità della valutazione tecnica, da parte della Sandia, del “Cabrillo Port IRA” era quella di aiutare la Guardia costiera nello stimare e valutate correttamente i pericoli derivanti da un possibile sversamento di gas naturale liquefatto (GNL) durante il trasferimento, lo stoccaccio e le operazioni di rigassificazione.
I risultati di questa analisi del rapporto Sandia 2006, come è scritto nella premessa del rapporto, aumentano la comprensione sui possibili pericoli e conseguenze per le persone.
Pur non essendo possibile riassumere in poche righe quanto riferito dal rapporto, notiamo quanto segue.
Il rapporto Sandia 2006 osserva a pag. 8 che l’FSRU è ancora nella fase preliminare di progetto. Non è quindi possibile una valutazione dei metodi e delle misure per la sicurezza. (“The FRSU is still in the preliminary design phase. A final evaluation of the proposed process safety and security measures therefore in not possible”.
Secondo il rapporto Sandia (pag. 24), con riferimento al FRSU, con una perdita di 200 mila metri cubi da due serbatoi di GNL, con un vento di due metri al secondo (caso peggiore considerato), la nube infiammabile di vapore si può estendere fino a 11 km, a partire dall’unità di stoccaggio e rigassificazione.
Osserviamo che lo scenario prospettato dal rapporto Sandia del 2006 è peggiore di quello del precedente rapporto Sandia 2004, che prefigurava una nube di estensione di circa 2 miglia. Queste discordanze tra i due rapporti si possono spiegare per il fatto che c’è attualmente una mancanza di dati sperimentali utilizzabili in modelli di simulazione. Lo stesso Sandia 2004 afferma che “le dinamiche e la dispersione di un grande sversamento, e i conseguenti rischi, non sono completamente compresi”.
Il rapporto Sandia 2006 nelle conclusioni (pagina 32) afferma che può risultare molto complicato e difficile valutare i pericoli derivanti da un grande sversamento sull’acqua di GNL (“Both the threat and hazard analyses can be very difficult an complicated”). Conclude che le stime fatte sono ragionevoli e accettabili alla luce delle attuali conoscenze riguardo i grandi sversamenti in acqua di GNL (“the hazards identification and distances estimated in the final results are reasonable and acceptable relative to the current understanding of large LNG spills over water”).
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